Toccante esperienza, quella narrata ieri dalla venticinquenne Giulia all’assemblea dei Testimoni di Geova di Bologna e parte della provincia dal tema “Continuiamo ad amare Geova” che, ben oltre le aspettative, ha visto 1930 presenti e 5 battezzati nuovi “amici di Geova”.
Bologna, 27/03/2017 - 16:50 (informazione.it - comunicati stampa - fiere ed eventi) Giulia, incuriosita dall'invito di una compagna di scuola, a 17 anni comincia a studiare la Bibbia e ad assistere alle riunioni dei Testimoni di Geova.
“Mi piaceva ciò che imparavo e mi faceva star bene la compagnia di persone sincere”, ha raccontato Giulia, che ha aggiunto: "Studiando la Bibbia, più conoscevo Dio più vedevo in Lui qualcuno che mi vi voleva bene”.
"A motivo di situazioni difficili vissute da piccola, non è stato facile fidarmi", ha riferito ancora Giulia, "però ora Geova è diventato un amico e padre, che si interessa di me e che mi guida nelle scelte della vita"; poi, ha concluso convinta: "So di poter contare sul mio Dio e Padre in ogni momento”.
Questa esperienza di Giulia stride con le false accuse lanciate negli ultimi anni dalle autorità russe contro i Testimoni di Geova e le loro pubblicazoni basate sulla Bibbia.
Il 15 marzo scorso infatti il Ministero della Giustizia russo ha presentato un’istanza alla Corte Suprema della Federazione di quel Paese nel tentativo di "far dichiarare estremista l’associazione religiosa dei Testimoni di Geova, di mettere al bando le loro attività e di far chiudere il loro Centro Amministrativo".
A questo proposito, al termine dell’incontro di ieri a Imola è stata annunciata un'azione congiunta attraverso cui gli oltre 8.000.000 di Testimoni di tutto il mondo invieranno lettere per fare appello alle autorità russe affinché pongano fine a questo trattamento ingiustificato nei confronti dei loro compagni di fede che, tra l'altro, mette in pericolo la libertà di culto di quel Paese.
Anche questo è un modo per dimostrare amore verso Dio e verso il prossimo.
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