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martes, 29 de noviembre de 2016

Inaugurato un nuovo luogo di culto dei Testimoni di Geova

 

PUTIGNANO - Domenica 20 novembre, in via Primo Maggio 37, è stata inaugurata la nuova Sala del Regno dei Testimoni di Geova che sarà utilizzata dalle comunità di Putignano, Castellana Grotte, Noci e Turi.
All'evento hanno assistito nei due auditorium della nuova struttura di Putignano e in collegamento streaming con la Sala del Regno di Conversano, un totale di 550 presenti.
Il luogo di culto, completamente autofinanziato e costruito grazie al lavoro gratuito di oltre 400 volontari provenienti da tutta la Puglia, testimonia come l’amore per Dio e per gli insegnamenti biblici alimentino le forti motivazioni che sono alla base di tutte le attività dei Testimoni di Geova.
Sabato 19 novembre, le autorità locali, assieme a tantissimi cittadini, hanno avuto l'opportunità di fare visite guidate al complesso e vedere una mostra allestita con l'obiettivo di illustrare l'impegno dei Testimoni di Geova in campo sociale. Un video ha permesso ai visitatori di rivivere i momenti salienti della costruzione e osservare all’opera i volontari di ogni età che vi hanno partecipato (uomini e donne, specializzati e non, di età compresa tra i 18 e gli 82 anni).
Molti degli intervenuti hanno speso parole di elogio per l'eccellente qualità della costruzione e degli oltre 700mq di giardini che hanno contribuito alla riqualificazione del quartiere.
Fra questi, la senatrice Angela D'Onghia, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'Università e la Ricerca, che ha affermato: “Le mie impressioni sono ottime, tutto quello che si fonda sui principi e sui valori è importante per lo sviluppo del Paese e per accompagnare i nostri figli verso il futuro. Sono convinta che ogni volta che ci sono buone idee, volontà e capacità di fare le cose per bene, come in questo caso, si aggiunge valore alla comunità. Sono di fronte a una struttura bellissima, realizzata quasi interamente da volontari: un ottimo esempio di ciò di cui il nostro paese ha bisogno, la volontà di tutti di mettersi insieme e cooperare”.
Domenico Giannandrea, Sindaco Putignano, ha apprezzato molto l'accoglienza ricevuta e la qualità del lavoro svolto che ha definito “un bellissimo esempio di collaborazione che può essere proposto come modello da imitare a 360 gradi".
Daniele Gambardella, Vicesindaco di Putignano, dopo aver elogiato il rispetto delle norme di sicurezza durante i lavori ha affermato: “È stato bello visitare oggi questo luogo, ritengo di aver acquisito nuovi amici. Ho avuto il piacere di vedere che siete veramente motivati e che credete in quello che state facendo. Spero che questo vostro progetto abbia una grande rilevanza sociale”.
Giovanni Battista Mastrangelo, Consigliere comunale ha detto: “Questa costruzione ha contribuito certamente a migliorare, da un punto di vista sia urbanistico che di vivibilità, il quartiere. È un’opera meritoria che va riconosciuta ai testimoni di Geova. Apprezziamo il lavoro che avete fatto e l'apertura che date alla società”.
Saverio Campanella, Consigliere comunale ha riferito: “Quando ci si pose l'opportunità di scegliere a chi concedere il suolo ero sicuro, conoscendo lo stacanovismo, l'attaccamento e la solidarietà che c'è fra la vostra gente, che vi sareste messi di buona lena e che avreste edificato una struttura bella senza pesare sulle casse del Comune, e che avreste mantenuto in ordine tutta l'area. Prima che fosse assegnato a voi, questo luogo era completamente degradato, con erba alta due metri, che dovevamo bonificare ogni anno. Alla luce di quello che ho visto sono contento di aver sponsorizzato questa scelta. Siete stati non bravi, di più!
L’impresa che stava edificando nel cantiere vicino al vostro, per certi versi vi invidiava: grazie al supporto di volontari in 18 mesi siete riusciti a realizzare questo capolavoro. Ho avuto l'occasione di vedere i filmati e la mostra che avete allestito: credo che dare un supporto alle associazioni sportive, alle scuole, alle famiglie e ai ragazzi, sia una cosa buona. State facendo un ottimo lavoro anche in campo sociale. Vi auguro di continuare a essere presenti nella nostra comunità per sostenerla in questa maniera”.
Claudio Cutrignelli, portavoce dei Testimoni di Geova, ha spiegato: “Questa Sala del Regno diventerà un punto di riferimento per organizzare l’opera di evangelizzazione in questo territorio, recherà benefìci all’intera collettività. I Testimoni di Geova ritengono che i valori esposti nelle Sacre Scritture possano aiutare chiunque a condurre una vita più felice e significativa, perché aiutano ad avvicinarsi maggiormente a Dio e a guardare al futuro con speranza nonostante le sfide e le difficoltà del vivere quotidiano”.
Per ulteriori informazioni sui Testimoni, la loro storia, le loro credenze e le loro attività, è possibile visitare il sito ufficiale JW.ORG.

 

Testimoni di Geova, a San Benedetto e Centobuchi italiani e stranieri pregano insieme

Redazione Picenotime

28 Novembre 2016

Sono sorte a San Benedetto e Centobuchi negli ultimi mesi, tre comunità dei Testimoni di Geova in lingua romena, albanese e spagnola composte da italiani, rumeni, albanesi e latinoamericani per permettere agli stranieri di seguire nella propria lingua il programma spirituale che viene svolto alle riunioni dei Testimoni. Si radunano presso le Sale del Regno dei Testimoni di Geova di via Manara a San Benedetto e di via Amendola a Centobuchi. 

La nascita di queste comunità straniere è stata possibile grazie al fatto che un certo numero di Testimoni di Geova italiani hanno deciso di imparare (interamente a proprie spese) lingue straniere per aiutare gli immigrati e altri stranieri provenienti dall’Albania, dalla Romania , Moldova o appartenenti all’etnia Rom. Nel caso dello spagnolo, per chi proviene dall’intero continente sudamericano. 

Alcuni testimoni come Mario di 62 anni e sua moglie Giuseppina, che hanno imparato l’albanese in questi ultimi anni, hanno affermato: “Le persone straniere che contattiamo nella nostra opera di evangelizzazione rimangono sbalordite,in quanto non si aspettano che degli italiani imparino la loro lingua, cosa che sembra quasi inutile in quanto non è una lingua con sbocchi commerciali o professionali”. 

Angelo 59 anni,  spesso tiene conferenze in lingua rumena a Centobuchi. Ha iniziato da qualche tempo a imparare il rumeno. Del suo impegno ha detto: “Non si tratta solo di studiare la nuova lingua,cosa di per sé molto impegnativa, ma anche di capire la cultura le tradizioni e la mentalità delle persone alle quali ci rivolgiamo, anche coloro vivono emarginati dalla comunità dove risiedono come i Rom per esempio.  Aiutare in questo modo il prossimo,comunque, reca molte soddisfazioni.” 

Insegnare valori cristiani come legalità e onestà e osservare – sostiene ancora Mario - la risposta positiva dall’altra parte è appagante. Abbiamo contattato stranieri arrivati in Italia in condizioni a dir poco disagiate, con situazioni ai limiti e anche oltre la legalità. Oggi sono cittadini esemplari perfettamente integrati nella società odierna. Questo ci spinge a continuare nella nostra attività che in diversi casi diventa recupero sociale vero e proprio".

In Italia esistono 897 comunità di lingua straniera dei Testimoni di Geova frequentate da oltre 15.700 persone appartenenti a 37 gruppi linguistici diversi dall'italiano fra i quali, cinese, macedone, persiano, tagalog, tamil, croato, russo e altri ancora. Complessivamente nell'ultimo anno sono stati battezzati come nuovi testimoni di Geova oltre 660 stranieri. Ora questi Testimoni stranieri, a loro volta, divulgano attivamente ad altri connazionali il messaggio cristiano.

Gli incontri settimanali dei Testimoni di Geova che si svolgono nelle comunità straniere sono caratterizzati da un’ atmosfera di fratellanza tra tutti i presenti a prescindere dal loro ceto sociale, razza, nazionalità o cultura; italiani e stranieri siedono gli uni accanto agli altri pacificamente uniti nel pregare e studiare la Bibbia. 

In un periodo che vede il mondo sempre più diviso dall’odio razziale, etnico e religioso e che vede la nazioni europee guardare con sospetto e timore il fenomeno immigratorio, è interessante osservare questo piacevole contrasto, durante i piccoli e i grandi raduni organizzati dai Testimoni di Geova, segno di un’integrazione completa tra culture anche molto distanti tra loro.

 

Dedicazione al culto della Sala delle Assemblee dei Testimoni di Geova

 

Sabato 3 dicembre 2016 sarà una data importante per i Testimoni di Geova del Piemonte e della Lombardia. La Sala regionale delle Assemblee di Cameri, Strada Provinciale per Novara 254, sarà dedicata al culto nel corso di uno speciale programma cui sarà presente un membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, in visita per l’occasione dagli Stati Uniti.

Il progetto è stato finanziato e realizzato interamente dai Testimoni di Geova, attraverso contribuzioni e mano d’opera volontaria. In totale cinquemila persone, lavoratori specializzati e generici, affiancati da uno staff di progettisti e tecnici altamente qualificati, hanno lavorato gratuitamente per circa quattro anni; buona parte d’essi, nei fine settimana e nei periodi di vacanza. Nel corso del programma di inaugurazione, saranno ascoltate le voci di alcuni di coloro che hanno contribuito significativamente all’opera.

  La Sala delle Assemblee dei Testimoni di Geova di Cameri sarà utilizzata da 450 congregazioni del Piemonte e dalla Lombardia; circa 25mila utenti che vi si raduneranno, a turno tre volte l’anno, in assemblee e congressi aperti al pubblico, per ricevere istruzione biblica finalizzata a migliorare la qualità della vita.

Alla cerimonia di dedicazione al culto, sono stati invitati 6mila delegati del Piemonte e della Lombardia, di cui una rappresentanza delle congregazioni di lingua straniera presenti sul territorio locale e nazionale. Data l’importanza dell’evento, è previsto un collegamento audio-video a beneficio di 460 congregazioni dell’Italia Nord-Ovest: Un totale di oltre 30mila presenti sarà all’ascolto, nella Sala delle Assemblee o collegati in streaming.

Anche ad Alba, Bra, Sommariva e Racconigi nelle locali Sale del Regno si stanno facendo i preparativi per effettuare il collegamento audio video con Cameri ed assistere all’evento a beneficio di circa un migliaio di presenti.

 

La storia dei testimoni di Geova in Italia comincia proprio dal Piemonte. Nel 1903, nelle Valli Valdesi, si registra l’insediamento del primo nucleo degli allora studenti biblici. A oggi sono oltre 20mila gli aderenti alla congregazione, dislocati nelle otto provincie della regione. La Sala delle Assemblee di Cameri costituisce il coronamento di oltre novant’anni di assemblee in Piemonte. Dalla prima in Italia del 1925, (all’albergo Corona Grossa di Pinerolo, mascherata da festa nuziale a motivo della repressione fascista) alle più recenti: Torino Esposizioni, (internazionale nel 1961 e locali dal 1975 al 1979) lo Stadio Comunale, (dal 1975 al 1986 e nel 1993) lo Stadio delle Alpi nel 2001, lo Stadio Olimpico nel 2009, il PalaIsozaki, nel 2011 e 2013, la Sala delle Assemblee di Leinì TO, dal 1979 ad oggi.

 Secondo Massimo Introvigne, sociologo direttore del CESNUR di Torino, “i Testimoni di Geova rappresentano la seconda religione italiana, con una comunità di riferimento di circa 460.000 persone”, se si includono i simpatizzati. Utilizzando lo stesso parametro, nel mondo, sono circa 20 milioni. (I Testimoni di Geova. Chi sono, come cambiano, Edizioni Cantagalli, 2015)

 

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