Episodio strano, ma giustificato. Ha fatto discutere nei giorni scorsi la decisione del comune di Arcore di non assegnare ai testimoni di Geova i contributi destinati alle associazioni religiose che intendono effettuare interventi sui propri edifici di culto. Ha fatto discutere anche alla luce del via libera per il finanziamento alla parrocchia della Regina del Rosario, ma l’amministrazione è certa di aver fatto tutto secondo norma.
L’intenzione dei testimoni di Geova era quella di ristrutturare la propria sede di via Isonzo, di fronte ai giardinetti pubblici della biblioteca. Ma l’Associazione Studenti biblici della Brianza, questo il nome del gruppo religioso, si è vista negare la possibilità di ricevere i fondi che secondo una legge regionale del 2005 sarebbero destinati alle confessioni religiose: nella fattispecie l’8% delle somme riscosse per oneri di urbanizzazione. Nessuna discriminazione però: il divieto deriva da una mancanza in termini di legge. La normativa prevede infatti che i finanziamenti vengano forniti solo in seguito alla firma di una convenzione tra comune ed confessione religiosa che attesti l’incidenza sociale della comunità di fede. Niente convenzione, niente soldi. Tuttavia la soluzione sembra essere vicina: basterà infatti seguire i passi previsti dalla legge per poter accedere ai tanto desiderati fondi per rifare il look alla Sala del Regno.
Discorso diverso invece per la parrocchia Regina del Rosario: qui il patto c’è, e si può quindi procedere ai lavori di manutenzione della chiesa e dell’oratorio. Costo dell’operazione: 34 mila euro, che arriveranno direttamente dalle casse del comune di Arcore.
In foto al sede dei testimoni di Geova ad Arcore
L’intenzione dei testimoni di Geova era quella di ristrutturare la propria sede di via Isonzo, di fronte ai giardinetti pubblici della biblioteca. Ma l’Associazione Studenti biblici della Brianza, questo il nome del gruppo religioso, si è vista negare la possibilità di ricevere i fondi che secondo una legge regionale del 2005 sarebbero destinati alle confessioni religiose: nella fattispecie l’8% delle somme riscosse per oneri di urbanizzazione. Nessuna discriminazione però: il divieto deriva da una mancanza in termini di legge. La normativa prevede infatti che i finanziamenti vengano forniti solo in seguito alla firma di una convenzione tra comune ed confessione religiosa che attesti l’incidenza sociale della comunità di fede. Niente convenzione, niente soldi. Tuttavia la soluzione sembra essere vicina: basterà infatti seguire i passi previsti dalla legge per poter accedere ai tanto desiderati fondi per rifare il look alla Sala del Regno.
Discorso diverso invece per la parrocchia Regina del Rosario: qui il patto c’è, e si può quindi procedere ai lavori di manutenzione della chiesa e dell’oratorio. Costo dell’operazione: 34 mila euro, che arriveranno direttamente dalle casse del comune di Arcore.
In foto al sede dei testimoni di Geova ad Arcore
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